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Le prime notizie documentate di un teatro ad Asolo risalgono al 1795, quando da una lettera degli Inquisitori di Stato al Podestà di Treviso registrata in data 8 agosto 1795 si viene a sapere come "da vari anni senza alcun pubblico permesso sia stato eretto un teatro nella Sala del pubblico Palazzo Pretorio, in cui da prima si intrattenevano alcuni dilettanti del paese, in seguito siasi introdotto di accordarlo a delle compagnie comiche di professione…". Nel 1798 venne incaricato l'architetto Antonio Locatelli di costruire un teatro stabile presso la Sala del Castello. Il teatro fu inaugurato la sera del 20.11.1798. Il teatro conobbe nella prima metà dell'800 una vasta fioritura di spettacoli di vario tipo (commedie, tragedie, concerti, drammi musicali).
Nonostante altri lavori di ristrutturazione (ricostruzione dell'atrio, riparazione della rampa d'ingresso nel 1840, ricostruzione del soffitto, assicurazione del parapetto, dei palchi di soffitta e alcuni piccoli lavori nel palcoscenico) il teatro si rivelò insufficiente per il pubblico.
Una società di palchettisti, costituita dalle più influenti famiglie di Asolo, che aveva acquistato per ultima il teatro, affidò nel 1855 all'ing. Francesco Martignago (1803-1884), ingegnere-architetto del Comune la sua ristrutturazione che fu completata nel 1857.
Ne risultò un teatro di piccole dimensioni che comprendeva un palcoscenico e 3 ordini di palchi in legno. Il teatro era situato al piano primo del castello; vi si accedeva dal lato ovest attraverso una scala a 4 rampe. Sembra che in totale potesse contenere circa 180 persone. Sotto la platea si trovavano le carceri mandamentali. Questa promiscuità fu la causa principale per la quale il teatro venne chiuso nel 1878. Eseguiti alcuni lavori di adeguamento venne riaperto ma nel 1881 un'altra visita tecnica metteva in luce la sua pericolosità. Nel 1884, eseguiti alcuni lavori, la prefettura autorizzò la riapertura.
Nel 1927 la Commissione locale di vigilanza sui luoghi di pubblico spettacolo dichiarò non agibile il teatro per la sua costruzione in legno e su piano elevato. I palchettisti decisero di cederlo al Comune che successivamente lo fece demolire sopprimendo anche il piano sottostante adibito a carceri e quindi recuperando un locale maestoso.
Nel 1931 venne approvato il progetto dell'architetto Forlati della Soprintendenza ai Monumenti di Venezia che prevedeva la completa demolizione del teatro. Il teatro in legno venne smantellato e venduto all'antiquario Loewi di Venezia (settembre 1931). Nel frattempo, togliendo l'intonaco della Sala erano emersi dei frammenti d'affresco. Il nuovo teatro fu impostato sulla maestosa sala cinquecentesca e venne costruita una grande loggia comprendente 11 palchi sorretta da otto colonne. I posti in platea erano 284.
Il 2 maggio 1932 venne inaugurato il nuovo teatro intitolato a E. Duse.
Negli anni '90 l'edificio (Castello Cornaro) dentro cui insisteva il teatro fu nuovamente restaurato con una nuova progettazione che ricalcava il modello ottocentesco.
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