| L'area nella quale si colloca il nuovo Teatro di Mirano individuata dal piano del centro storico come piano attuativo "Cime" ed l'ultima propaggine ad est del centro storico, nella congiunzione tra il canale Taglio e la strada provinciale via della Vittoria. Il progetto trae fondamento dal presupposto di creare un elemento riconoscibile all'ingresso di Mirano, una sorta di porta, rappresentata dal "Totem", due piloni di acciaio a sostegno della copertura sempre di acciaio alto tra gli otto e gli undici metri, che tracciano, alzandosi al cielo, una forma di importante effetto visivo. Il Totem sostiene una copertura di acciaio, la cosiddetta "Vela", una sorta di onda piegata dal vento che esalta la forma di cuneo dell'area. Una vela legata all'importante corso d'acqua, il Taglio del Muson, che da Mirano arriva alla Brenta e quindi a Venezia. Il piano terra forma un vero e proprio basamento del complesso, connotato dal rivestimento in trachite euganea dorata, posata a lastre orizzontali. Il livello superiore, formato da una maglia regolare di profili in acciaio e ampi serramenti vetrati, quasi smaterializza l'imponente basamento inferiore. Il terzo livello ripete la maglia di quello inferiore solo che, al posto del vetro, si trovano pannelli in lamelle d'acciaio che creano una superficie vibrante, che fa risaltare gli ampi fori inferiori. L'ultimo livello formato dalla vela, indipendente dal livello inferiore, al quale saldata da dei puntoni obliqui che, seguendo l'andamento sinuoso della copertura, sono fissati sul telaio di profili in acciaio inferiore e si raccordano al tubolare in acciaio a sezione tonda che contorna la vela stessa. |