Il Teatro Comunale "Carlo Goldoni" ha rappresentato un caso raro nella zona, sia per l'epoca di costruzione (primi anni trenta), sia per la sua unicità, considerando le sue qualità architettoniche specifiche di teatro. Tale unicità permane anche oggi: non vi sono teatri ad esso paragonabili nella zona del Conselvano; è necessario spostarsi ad Este, Piove di Sacco, Rovigo, Cavarzere, cittadine di ben diverse dimensioni. Conselve (circa 9.000 abitanti) non possiede alcuna sala in funzione (il suo teatro cessò l'attività nel 1926), nemmeno cinematografica, a parte una piccola sala di proprietà privata; Monselice è priva di un teatro che non sia innanzitutto strutturato come cinematografo. Il teatro di Bagnoli è stato un punto di riferimento importante non solo per Bagnoli di Sopra (che, nonostante le sue modeste dimensioni, ha sempre manifestato grande interesse per gli spettacoli teatrali), ma per tutta la zona del Conselvano. Bisogna risalire alla seconda metà del XVIII secolo per parlare della presenza di un teatro a Bagnoli di Sopra. Ce ne dà una variopinta descrizione una voce autorevole: Carlo Goldoni. Tra il settembre del 1755 ed il luglio 1757 egli fu ospite nel palazzo dominicale di Ludovico Widmann (Villa Widmann, appunto); ce ne lascia testimonianza in due poemetti, uno dei quali, "Il Burchiello", è una pittoresca evocazione di personaggi e situazioni, degni del suo genio. Un salone della villa Widmann ospitava un teatrino, con scenari e arredi confacenti all'uso di spettacoli. La tradizione teatrale ha quindi a Bagnoli radici antiche, anche se limitatamente all'èlite della nobiltà. Per venire al teatro attuale, nel febbraio del 1932, in una seduta dell'Amministrazione Civica, presieduta dal podestà dell'epoca Bernardo Tirabosco, si addiveniva alla decisione di incaricare l'ingegnere Enrico Hornbostel di Padova di progettare l'attuale teatro, che ebbe compimento nel giro di qualche anno: con alcune varianti, rispetto al primo disegno, particolarmente per quanto riguarda la facciata. La pianta del teatro consta di una sala rettangolare nella quale è inserita una loggia sorretta da pilastri che vengono a configurare un giro di ottagono irregolare allungato; un lato di essa si posa al boccascena del palcoscenico e l'altra poggia su due pilastri antistanti la parete di accesso. La sala è preceduta da un avancorpo, verso la strada, che comprende un atrio con i relativi servizi su due lati, e al primo piano una sala con due stanze attigue che seguono da un lato cantone d'angolo smussato a tutto sesto. La facciata è esemplata secondo uno stilema di impronta neo-barocca. Essa si configura a pianterreno con il portone e due finestre laterali, contornati di cornici lievemente bugnate. Al primo piano una balaustrata sporgente precede tre finestroni, con archi a tutto sesto, i quali si stagliano su una faccia scompartita da quattro lesene sormontate da un timpano. Dal 1970 al 1980 la sala funzionò come cinema, mentre in seguito vi si svolsero rappresentazioni teatrali, concerti lirici sostenuti dagli appassionati locali, spettacoli per ragazzi, ecc., attività queste cui partecipavano numerosi, oltre ai bagnolesi, anche gli abitanti dei paesi della zona circostante. Nel 1993 il teatro venne restaurato e è diventato quello che oggi si vede.
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